Olga

UN ALTRO PICCOLO PRETESTO

 

Gabriele Arruzzo, Un altro piccolo pretesto. Smalto e acrilico su tela e cornice in legno dipinto, 127x107 cm, 2019L’arte «ci insegna che bisogna occuparsi da vicino delle cose, guardare ciò che abbiamo davvero di fronte e rispettare la reale varietà e individualità del mondo» (A. De Botton, J. Armstrong, L’arte come terapia). Come fa il giudice che decide sullo stato di abbandono di un minore, la cui prioritaria esigenza è vivere nella propria famiglia di origine, sacrificabile solo se sussiste un pregiudizio grave e non transeunte. L’adozione, recidendo ogni legame, costituisce infatti misura eccezionale, siccome impraticabili le altre, anche di carattere assistenziale, volte a favorire il ricongiungimento con i genitori biologici. La detenzione dei genitori, pur temporanea, collegata alle condotte criminose e alla decadenza dalla responsabilità genitoriale, rende concreto lo stato di abbandono e giustifica la dichiarazione di adottabilità del figlio, quando anche i nonni dimostrino carenze a svolgere funzioni vicarie (Cassazione civile, n. 319- 10.1.20; cassazione_sentenza_1431_del_2018 pdf).

In foto Gabriele Arruzzo, Un altro piccolo pretesto. Smalto e acrilico su tela e cornice in legno dipinto, 127×107 cm, 2019. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

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