Olga

MATUSALEMME NON È UNA MALATTIA

ARRIVABENE I FOLLIEra infatti il settimo discendente di Abramo, patriarca antidiluviano secondo la Genesi, dunque probabilmente la persona più anziana mai esistita, il cui nome è sinonimo di longevità o arretratezza, non certo di follia. Avevano scomodato persino Publio Terenzio Afro, i tre figli di un attempato imprenditore, fondatore di nota azienda nell’Emilia, chiedendo al Giudice tutelare di Modena la nomina di un amministratore di sostegno che ne curasse gli interessi, sostenendo il brocardo Senectus ipsa est morbus (la vecchiaia è di per sé una malattia), attribuendo al padre comportamenti discutibili ascrivibili a decadimento cognitivo senile. L’arzillo vecchietto aveva in effetti fatto visita all’azienda di famiglia con una ditta di trasporti, aveva portato via due quadri e l’auto della società, aveva ordinato di smontare il mobilio degli uffici, aveva poi fatto distruggere con una motosega gli arredi non scomponibili. Lucidissimo, ha risposto alle domande del Tribunale, spiegando il conflitto generazionale alla base della richiesta dei suoi figli, il cui unico interesse è risultato essere mettere le mani anzitempo sul patrimonio paterno. Il Giudice ha sentenziato alla Gianni Brera – “La vecchiaia è bella, peccato duri poco” -, ha ribadito che l’amministrazione di sostegno si debba fondare sulla menomazione psichica e sull’impossibilità gestionale, ha condannato persino i figli alla rifusione delle spese processuali, caso raro nella giurisdizione volontaria. Suggerisco la lettura integrale del decreto qui allegato, Tribunale di Modena, Sezione II civile, del 16.3.2018, Decreto-Trib.-Modena-16.3.2018 vivaddio esauriente e scritto in linguaggio godibile.

A corredo oggi scelgo il dipinto di Agostino ArrivabeneI folli. Olio su lino, 2017*. Il tema della follia mi è molto caro, come sa chi mi conosce bene, e cito sempre Shakespeare: “La pazzia, Signore, se ne va a spasso per il mondo come il sole, e non c’è luogo in cui non risplenda.” Nell’opera di Arrivabene la trilogia di folli è invece avviluppata in masse nere e dense, ciò che penso dei tre figli ingrati.

* Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it

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