“Rosalba, da quando lei è partita la vita è una palude, la notte mi tormenta e il giorno mi delude. Se ho fatto questo viaggio vi è un’unica cagione, che lei torni a illuminar la mia magione”. Nel transfert da fuggiasca solitaria di chi si sottrae alla mediocrità sua e di chi la circonda, i modi schivi e l’eloquio forbito di Bruno Ganz/Fernando furono per me il paradiso in terra di un banchetto. Col vezzo di scovare in ogni fatto una regola, ne trassi che il pane è cibo d’amore supremo, nei tulipani sta la grazia di chi per companatico sceglie la libertà di vivere secondo ragione e coscienza. Insomma il principio uno dei diritti umani. Oggi che se n’è andato e non verrà più a cercarmi mi si palesa redento nella dimora sontuosa di Raffaele Minotto: alone again, naturally.
In foto Raffaele Minotto, Il banchetto. Olio su tavola, 2017. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.
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