Ai fallaci trionfi post elettorali preferisco i successi concreti ottenuti in mediazione, maieutica di verità e soluzioni fantasiose altrimenti non visibili ai ciechi contendenti. Berenice, dal greco, è colei che porta la vittoria: da φερω (phero, “che porta”; pherein, “portare”) e νικη (nike, “vittoria”). Il mito della sua chioma ebbe tanta eco nel mondo classico grazie alla sagacia del saggio Conone: scongiurò una guerra e riparò l’offesa alla regina attribuendo la scomparsa della treccia agli dei, ai quali l’offerta era così piaciuta da fissarla come costellazione di stelle nel firmamento. J. Morineau, Il mediatore dell’anima, pag. 118: “Per condurre i medianti su questo cammino, i mediatori hanno bisogno di imparare a uscire da se stessi, a dimenticare se stessi per diventare trasparenti, specchio limpido, per poter ricevere l’immagine dell’altro, della sua sofferenza. Non è forse questo che il Cristo ha fatto per noi?”.
In foto Omar Galliani, Berenice. Matita su tavola, 2017. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.
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